Capirsi, comunicare, intendersi. Tra parole e silenzi
Erano idee, riflessioni, spunti sul silenzio, da una puntata del mio Mimì. Mimì raccoglie le energie, le parole, i pensieri della gente, perché si nutre di essi e vive.
Scrivendo oggi la lettera a Naserq, ho pensato a quanto sia triste che gli uomini non parlino la stessa lingua. Eppure, nonostante gli impedimenti espressivi e grammaticali, il classico arrancare nel panico di non saper scegliere meglio le parole giuste, c'è l'istinto che ti dice che sarai capito lo stesso. Anche se l'interlocutore non ti vede, anche se non sente la tua voce. Difatti così è stato. Una frase semplice può portare a una bella amicizia.
Questo libro è dedicato al silenzio, uno spazio necessario per ritrovare in nostra identità, per non perderci in sterminati campi incolti dove i sogni, come le piante, inaridiscono e muoiono.
La nostra vita scorre in mezzo al chiasso, tra fiumi di parole spesso inutili che servono solo a coprire le nostre incertezze, il disagio interiore quando siamo a contatto con gli altri. Ho sperimentato l'effetto del silenzio su di me, sulle mie sensazioni, sul mio animo nelle lunghe notti estive, quando in folla degli incontri pomeridiani al “Caffè de La Versiliana era ormai lontana e l'aria di protagonismo degli ospiti e del pubblico si era dissolta alle soglie della cattedrale verde del bosco, le voci. i discorsi, gli applausi si erano spenti. L'ho trovato, il silenzio, la notte, nel mio giardino, sotto il cielo stellato, in mezzo alle piante di pittosforo e rosmarino, tra il profumo delle rose, nel luogo dove mi piace pensare sosti l'anima che vuole ritornare bambina. In queste ore notturne, in compagnia di un gatto e al lume di candela, ho rievocato episodi vicini e lontani. Ho rivisto i volti di tante persone, ho risentito le loro voci, ho riflettuto sulla vita, sugli errori che mi hanno condizionato, sulle paure, sui sentimenti, sui dubbi che hanno frenato l'azione.
Un giardino ha cantucci nei quali è difficile far nascere quello che desideriamo. Le piante e i fiori, come i nostri progetti, sbocciano o muoiono, talvolta crescono quando meno ce lo aspettiamo. Ho segnato su piccoli fogli, che poi si sono mescolati, tutto ciò che mi è venuto in mente: rimpianti, paure, riflessioni sulla vita di tutti i giorni, su questa nostra età tanto progredita tecnologicamente e tanto umanamente regredita. Queste notti mi hanno permesso di rivalutare il silenzio: esso solo ci consente di ritagliare spazi di buonsenso per no essere travolti dal ritmo incalzante dell'arroganza dilagante, per intrecciare un dialogo sereno con noi stessi e con gli altri. Spero che la - breve - lettura di questo libro, sappia trasmettere a chi lo legge la serenità che ho provato io nello scriverlo.
Romano Battaglia
"Silenzio"
Ed. Rizzoli
Prima edizione: Maggio 2005
da
www.romanobattaglia.it
Ti piace questo autore? A me molto, soprattutto l'uomo che è in lui.
[Modificato da Rita.F 24/04/2006 19.28]