laurearsi a 27 anni?

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alessandrogalotto
00domenica 6 luglio 2014 19:34
sono uno studente fuori sede ho la famiglia lontanissima e la vedo due volte l'anno ho sempre fatto tutto da solo e la vita mi ha dato non pochi problemi,come tutti d'altronde, una cosa che mi avvilisce però è che ho 25 anni e meno sette esami tra cui le procedure e alcuni tra i piu difficili come commerciale, quindi ahimè penso proprio che avro compiuto 27 anni quando prendero la laurea, questo ritardo mi affligge e non mi fa vivere sereno, mi sta opprimendo non ci posso far niente, qualcuno nella mia stessa situazione? ciao ragazzi
idina
00domenica 6 luglio 2014 19:44
Re:
alessandrogalotto, 06/07/2014 19:34:

sono uno studente fuori sede ho la famiglia lontanissima e la vedo due volte l'anno ho sempre fatto tutto da solo e la vita mi ha dato non pochi problemi,come tutti d'altronde, una cosa che mi avvilisce però è che ho 25 anni e meno sette esami tra cui le procedure e alcuni tra i piu difficili come commerciale, quindi ahimè penso proprio che avro compiuto 27 anni quando prendero la laurea, questo ritardo mi affligge e non mi fa vivere sereno, mi sta opprimendo non ci posso far niente, qualcuno nella mia stessa situazione? ciao ragazzi



Ciao Alessandro, io non sono nella tua stessa situazione, solo che, leggendo il tuo messaggio mi è venuto spontaneo risponderti: io credo che nella vita valga, diciamo, la legge di Murphy: se hai un atteggiamento pessimistico, le cose andranno sempre peggio.
Sei giovane, invece di abbatterti, dovresti rimboccarti le maniche e spaccare tutto. Mettitti sotto, senza affliggerti per l'età. E poi, laurearsi a 27 anni non è per niente una cosa negativa.

In bocca al lupo. [SM=x43799]


Paperino!
00lunedì 7 luglio 2014 13:40
Laurearsi a 27 anni non sarà una laurea fulmine, ma la cosa veramente importante è essere propositivi, lottare per migliorare le proprie conoscenze e per inserirsi nel mondo del lavoro.
Laurearsi presto di certo aiuta, ma non basta se poi non ti ci metti con determinazione.
Una laurea a 27 anni non è una condanna, ritrova spirito e voglia di fare e vedrai che le cose possono andare bene.

C'è chi si è laureato molto dopo, le difficoltà son tante, è innegabile, ma se sei "cattivo" e determinato puoi ottenere molti più risultati di chi si è laureato prima, e poi aspetta di essere imboccato.
Tirati su, e forza e coraggio, la lotta comincia adesso!! [SM=x43799]
idina
00lunedì 7 luglio 2014 14:27
Condivido quello che ha scritto paperino, ma, generalmente, sono i cosiddetti "figli di papà", quelli che "aspettano di essere imboccati". A prescindere dall'età in cui si sono laureati.
Forza è coraggio Alessandro, la vita è una jungla.
galeota86
00lunedì 7 luglio 2014 15:18
Re:
alessandrogalotto, 06/07/2014 19:34:

sono uno studente fuori sede ho la famiglia lontanissima e la vedo due volte l'anno ho sempre fatto tutto da solo e la vita mi ha dato non pochi problemi,come tutti d'altronde, una cosa che mi avvilisce però è che ho 25 anni e meno sette esami tra cui le procedure e alcuni tra i piu difficili come commerciale, quindi ahimè penso proprio che avro compiuto 27 anni quando prendero la laurea, questo ritardo mi affligge e non mi fa vivere sereno, mi sta opprimendo non ci posso far niente, qualcuno nella mia stessa situazione? ciao ragazzi




io ne ho 28 e mi mancano le due procedure e anche io mi trovo in una situazione che mi opprime e non mi fa concentrare e vivere serena
rafoku87
00martedì 8 luglio 2014 10:14
Io mi sono laureato a 23 anni e ad oggi che ne ho 27 non ho concluso una mazza. :)
Quindi non ti fare problemi e pensa piuttosto a cosa fare dopo.
idina
00martedì 8 luglio 2014 15:46
Re:
rafoku87, 08/07/2014 10:14:

Io mi sono laureato a 23 anni e ad oggi che ne ho 27 non ho concluso una mazza. :)
Quindi non ti fare problemi e pensa piuttosto a cosa fare dopo.



è verissimo


connormaclaud
00mercoledì 9 luglio 2014 13:15
Re:
alessandrogalotto, 06/07/2014 19:34:

sono uno studente fuori sede ho la famiglia lontanissima e la vedo due volte l'anno ho sempre fatto tutto da solo e la vita mi ha dato non pochi problemi,come tutti d'altronde, una cosa che mi avvilisce però è che ho 25 anni e meno sette esami tra cui le procedure e alcuni tra i piu difficili come commerciale, quindi ahimè penso proprio che avro compiuto 27 anni quando prendero la laurea, questo ritardo mi affligge e non mi fa vivere sereno, mi sta opprimendo non ci posso far niente, qualcuno nella mia stessa situazione? ciao ragazzi




Ti laurei presto e non superi l'esame di stato...
Ti laurei presto e non superi l'esame in magistratura...
Ti laurei presto e non superi l'esame notarile...
Ti laurei presto e non hai concorsi nella pa disponibili...
Ti laurei presto e le opportunità di lavoro in italia e all'estero,per dottori in giurisprudenza,latitano...

E' frustrante frequentare l'università dopo aver superato i 24/25, lo so bene vivendo una situazione simile, ma è davvero un dramma?

Ho un amico laureatosi addirittura in anticipo e con il massimo dei voti, dopo 3 mesi presso un importante studio legale padano è scappato e studia, studia, studia,ma non sa nemmeno lui per cosa.
Un'altra,dopo una breve parentesi come tirocinante al mae è tornata all'università e partecipa a progetti praticamente non retribuiti.
Altri/e devono ripetere l'esame d'abilitazione...
Certo,dipende dalle ambizioni ed è meglio stare nel mezzo e provarci insieme agli altri, ma non stai perdendo chissà cosa,non ci sono el dorado ad aspettarci e,a questo punto, meglio vedere il bicchiere mezzo pieno e sfruttare al massimo questo periodo di studio,massimizzando la formazione, che laurearsi in fretta e furia per poi dover riprendere i libri perchè non si ricorda più nulla o buttare altro denaro in dubbi corsi.

Paperino!
00mercoledì 9 luglio 2014 14:18
Re: Re:
connormaclaud, 09/07/2014 13:15:




Ti laurei presto e non superi l'esame di stato...
Ti laurei presto e non superi l'esame in magistratura...
Ti laurei presto e non superi l'esame notarile...
Ti laurei presto e non hai concorsi nella pa disponibili...
Ti laurei presto e le opportunità di lavoro in italia e all'estero,per dottori in giurisprudenza,latitano...

E' frustrante frequentare l'università dopo aver superato i 24/25, lo so bene vivendo una situazione simile, ma è davvero un dramma?

Ho un amico laureatosi addirittura in anticipo e con il massimo dei voti, dopo 3 mesi presso un importante studio legale padano è scappato e studia, studia, studia,ma non sa nemmeno lui per cosa.
Un'altra,dopo una breve parentesi come tirocinante al mae è tornata all'università e partecipa a progetti praticamente non retribuiti.
Altri/e devono ripetere l'esame d'abilitazione...
Certo,dipende dalle ambizioni ed è meglio stare nel mezzo e provarci insieme agli altri, ma non stai perdendo chissà cosa,non ci sono el dorado ad aspettarci e,a questo punto, meglio vedere il bicchiere mezzo pieno e sfruttare al massimo questo periodo di studio,massimizzando la formazione, che laurearsi in fretta e furia per poi dover riprendere i libri perchè non si ricorda più nulla o buttare altro denaro in dubbi corsi.




L'unico problema è che ci si può formare molto meglio, ed in maniera più mirata, fuori dell'Università...quindi prima ne esce e meglio è.
Troppi aspetti dell'Università sono avulsi e ti allontanano dalla realtà del lavoro e da una formazione realmente aggiornata ed efficace.
idina
00mercoledì 9 luglio 2014 14:44
Re: Re:
connormaclaud, 09/07/2014 13:15:




Ti laurei presto e non superi l'esame di stato...
Ti laurei presto e non superi l'esame in magistratura...
Ti laurei presto e non superi l'esame notarile...
Ti laurei presto e non hai concorsi nella pa disponibili...
Ti laurei presto e le opportunità di lavoro in italia e all'estero,per dottori in giurisprudenza,latitano...

E' frustrante frequentare l'università dopo aver superato i 24/25, lo so bene vivendo una situazione simile, ma è davvero un dramma?

Ho un amico laureatosi addirittura in anticipo e con il massimo dei voti, dopo 3 mesi presso un importante studio legale padano è scappato e studia, studia, studia,ma non sa nemmeno lui per cosa.
Un'altra,dopo una breve parentesi come tirocinante al mae è tornata all'università e partecipa a progetti praticamente non retribuiti.
Altri/e devono ripetere l'esame d'abilitazione...
Certo,dipende dalle ambizioni ed è meglio stare nel mezzo e provarci insieme agli altri, ma non stai perdendo chissà cosa,non ci sono el dorado ad aspettarci e,a questo punto, meglio vedere il bicchiere mezzo pieno e sfruttare al massimo questo periodo di studio,massimizzando la formazione, che laurearsi in fretta e furia per poi dover riprendere i libri perchè non si ricorda più nulla o buttare altro denaro in dubbi corsi.








Forse la risposta a tutto questo è che la laurea in Giurisprudenza, allo stato attuale è un dramma, non mi pentirò mai di averla scelta, ma ripeto, è un dramma, siamo in troppi e il mercato è saturo.
Alessandro, comunque porta a termine i tuoi studi e intanto pensa a cosa vorrai fare dopo essere uscito dall'università.
connormaclaud
00mercoledì 9 luglio 2014 15:29
Re: Re: Re:
Paperino!, 09/07/2014 14:18:



L'unico problema è che ci si può formare molto meglio, ed in maniera più mirata, fuori dell'Università...quindi prima ne esce e meglio è.
Troppi aspetti dell'Università sono avulsi e ti allontanano dalla realtà del lavoro e da una formazione realmente aggiornata ed efficace.




Non credo Papero, La FedII ha mille difetti,ma lasciami dire che la formazione -per chi vuole,ovvio- è superiore rispetto a molti corsi di specializzazione post universitaria in circolazione e di ragazzi che hanno snobbato corsi di signori Professori per poi,una volta laureati, pagare profumatamente per lo stesso identico servizio è piena l'Italia.

Fuori ,in fin dei conti, cosa c'è? Una concorrenza spietata e l'assoluta certezza che pochi,per non dire nessuno, investe per formare potenziali concorrenti.
Molto dipende dai progetti lavorativi dello studente,pacifico,nel mio caso sono in cerca di occupazione indipendentemente dal pezzo di carta.

costantino90
00martedì 22 luglio 2014 07:09
Mamma mia che angoscia questa discussione...in generale non vale tanto il tempo che si è impiegato ma la preparazione dello studente.Fare troppo in fretta non ti garantisce nulla...io sono dell'opinione che ogni esame va studiato nel profondo e non bisogna mai arronzarlo,perchè vale per il futuro.Io tra poco mi laureo e non ho mai arraffato un esame,ho sempre studiato molto ,contentissimo di averlo fatto a prescindere dai voti(che non sempre rispecchiano la preparazione).Ognuno ha i suoi tempi,basta che il periodo in piu all'uni sia costruttivo .
cucciolottastupenda
00venerdì 25 luglio 2014 19:58
io ho amici che si sono laureati brillantemente a 24 anni e con il massimo dei voti e ora di hanno 28 e non hanno concluso un benemerito cavolo... e sai perchè? perchè, a mio avviso, non si sono adattati al corso degli eventi e alla nostra realtà quotidiana e lavorativa....io sono in direttura d'arrivo, ho 27 anni e il tempo che ho perso all'università l'ho utilizzato per pensare a cosa fare del mio futuro, cercando di capire cosa richieda il mercato el lavoro e che tipo di preparazione pretenda dal giurista del 2014!gli altri si saranno laureati anche prima, ma la maggior parte di essi vive in una gabbia dorata e non ha contatto con la realtà, fidati ;-)
cucciolottastupenda
00venerdì 25 luglio 2014 20:00
Re: Re: Re: Re:
connormaclaud, 09/07/2014 15:29:




Non credo Papero, La FedII ha mille difetti,ma lasciami dire che la formazione -per chi vuole,ovvio- è superiore rispetto a molti corsi di specializzazione post universitaria in circolazione e di ragazzi che hanno snobbato corsi di signori Professori per poi,una volta laureati, pagare profumatamente per lo stesso identico servizio è piena l'Italia.

Fuori ,in fin dei conti, cosa c'è? Una concorrenza spietata e l'assoluta certezza che pochi,per non dire nessuno, investe per formare potenziali concorrenti.
Molto dipende dai progetti lavorativi dello studente,pacifico,nel mio caso sono in cerca di occupazione indipendentemente dal pezzo di carta.




sinceramente non mi rispecchio in quello che affermi..la federico II di oggi non offre nulla più delle altre università a livello di preparazione..i libri che usano a napoli li usano anche alla sun o alla parthenope, [SM=x43800] ...ergo...questa università ti fa perdere solo tempo e denaro.
[SM=g2725301]
idina
00venerdì 25 luglio 2014 20:23
Re:
cucciolottastupenda, 25/07/2014 19:58:

io ho amici che si sono laureati brillantemente a 24 anni e con il massimo dei voti e ora di hanno 28 e non hanno concluso un benemerito cavolo... e sai perchè? perchè, a mio avviso, non si sono adattati al corso degli eventi e alla nostra realtà quotidiana e lavorativa....io sono in direttura d'arrivo, ho 27 anni e il tempo che ho perso all'università l'ho utilizzato per pensare a cosa fare del mio futuro, cercando di capire cosa richieda il mercato el lavoro e che tipo di preparazione pretenda dal giurista del 2014!gli altri si saranno laureati anche prima, ma la maggior parte di essi vive in una gabbia dorata e non ha contatto con la realtà, fidati ;-)




Cucciolotta, non so chi dei tuoi amici che si sono laureati a 24 anni vive in una "gabbia dorata", mi dispiace per loro, ma vedi che quelli che "hanno fatto presto" magari "lo hanno fatto" o ci sono riusciti per tanti motivi. E mi sembra un pò "azzardato" stare a giudicarli o a sindacare il loro percorso. E comunque credo che non sia la maggior parte, come dici tu, di quelli che si sono laureati presto, a vivere "in una gabbia dorata", ma solo una minoranza. E poi, che significa "non adattarsi al corso degli eventi della nostra realtà"?
Tu descrivi queste persone come degli stralunati avulsi dalla realtà.
Non ho parole [SM=g2725321]


Comunque sono felice che tu sia in direttura d'arrivo e che hai già capito come funziona il mercato del lavoro. [SM=x43799]

connormaclaud
00sabato 26 luglio 2014 08:10
Re: Re: Re: Re: Re:
cucciolottastupenda, 25/07/2014 20:00:



sinceramente non mi rispecchio in quello che affermi..la federico II di oggi non offre nulla più delle altre università a livello di preparazione..i libri che usano a napoli li usano anche alla sun o alla parthenope, [SM=x43800] ...ergo...questa università ti fa perdere solo tempo e denaro.
[SM=g2725301]




E' la facoltà che fa perdere tempo e danaro, è una laurea che vale quanto un diploma e che tutti,nel bene o nel male,hanno...siamo un Paese di dottori in giurisprudenza, dal parrucchiere,al comico al presentatore tutti "giuristi".
Per molti versi, il nostro percorso è irrazionale, ma fuori non c'è molto di meglio per quanto i 24 esami della sun e più indulgenza in sede d'esame fanno sempre e comunque gola.
gio.gil
00sabato 26 luglio 2014 09:58
Re:
cucciolottastupenda, 25/07/2014 19:58:

io ho amici che si sono laureati brillantemente a 24 anni e con il massimo dei voti e ora di hanno 28 e non hanno concluso un benemerito cavolo... e sai perchè? perchè, a mio avviso, non si sono adattati al corso degli eventi e alla nostra realtà quotidiana e lavorativa....io sono in direttura d'arrivo, ho 27 anni e il tempo che ho perso all'università l'ho utilizzato per pensare a cosa fare del mio futuro, cercando di capire cosa richieda il mercato el lavoro e che tipo di preparazione pretenda dal giurista del 2014!gli altri si saranno laureati anche prima, ma la maggior parte di essi vive in una gabbia dorata e non ha contatto con la realtà, fidati ;-)




spesso ho letto questa teoria su questo forum. In base a quale criterio un ragazzo che si laurea presto è un pesce pigliato con la botta, mentre un fuoricorso è un figlio di ntrocchia che si mette in tasca tranquillamente il laureato sbarbatello con 110 e lode?Se proprio dovessimo fare una valutazione un laureato in corso è OGGETTIVAMENTE avvantaggiato rispetto a un fuoricorso. Anzi voglio aggiungere: se un fuoricorso, come spesso accade, perde gli anni perchè non in grado di adattarsi alla vita universitaria, ha anche buone possibilità di non adattarsi neanche alla vita lavorativa. E non venitemi a dire che uno si laurea tardi per problemi personali ecc...conosco molte persone che con problemi familiari o di salute seri si sono comunque laureati prima dei 25, così come conosco fuoricorso con una vita tranquillissima che non danno esami nonostante abbiano superato i trent'anni(anche perchè non credo che le decine di migliaia di fuoricorso delle università italiane abbiano tutti passato un guaio). Ovviamente è vero che chi si laurea presto e con voti alti potrebbe essere incapace di trovare un lavoro successivamente, ma bisogna essere obbiettivi: ha più possibilità di un 30enne con 89 come voto di laurea. A volte mi sembra che queste valutazioni dei fuoricorso siano dettate da una sorta di spirito di autogiustificazione(in quest'ultimo caso non mi riferisco nello specifico a te: è un'idea che ho leggendo alcuni commenti su questa piattaforma)
gio.gil
00sabato 26 luglio 2014 10:08
Preciso che dico che un laureato in corso è oggettivamente avvantaggiato non perchè geneticamente superiore, ma perchè le aziende cercano laureati giovani. Inoltre chi si laurea in corso ha più tempo per cercarsi lavoro, fare un master, fare esperienza all'estero ecc...Poi vista la situazione economica, con la laurea in giurisprudenza ha buone possibilità di rimanere disoccupato, figuriamoci un fuoricorso
birrena@
00sabato 26 luglio 2014 10:42
secondo me è tutto soggettivo e soprattutto conta molto la fortuna: puoi laureati presto e non riuscire a trovare lavoro così come puoi laurearti tardi e realizzarti subito lavorativamente.

indubbiamente laurearsi presto dà la possibilità di fare più scelte rispetto a chi si laurea tardi. io, ad esempio, sono fuoricorso e oggi mi pento di aver perso tempo perchè se io avessi già finito, a quest'ora avrei potuto intraprendere altre strade, anche di studio (mi riferisco ad ulteriori titoli) mentre adesso questo lusso non me lo posso permettere se non a costo di molti sacrifici.

è anche vero, però, che io adesso ho la consapevolezza di cosa voglio fare e cosa bisogna fare per realizzarla, a 24/25 anni non ne avevo idea e probabilmente è per questo che alcuni pur laureandosi presto non riescono a trovare la loro strada, semplicemente perchè ancora non la conoscono. probabilmente prendono in considerazione molte cose, come facevo io, ma nessuna si rivela vincente e adatta a quello che si è: non è vero che si può fare qualsiasi cosa, occorre attitudine e non sempre si scopre presto qual è la propria.

insomma, l'ideale sarebbe laurearsi presto e con le idee chiare sul cosa fare, ma questo quasi mai accade.

mi sento di dire di andare avanti per la propria strada senza guardare troppo agli altri, perchè non si sa cosa c'è in serbo per noi. faccio un in bocca al lupo a tutti affichè ognuno possa trovare la propria dimensione e sentirsi relaizzato nonostante tutto e tutti. [SM=x43799]
cucciolottastupenda
00sabato 26 luglio 2014 13:58
Re:
birrena@, 26/07/2014 10:42:

secondo me è tutto soggettivo e soprattutto conta molto la fortuna: puoi laureati presto e non riuscire a trovare lavoro così come puoi laurearti tardi e realizzarti subito lavorativamente.

indubbiamente laurearsi presto dà la possibilità di fare più scelte rispetto a chi si laurea tardi. io, ad esempio, sono fuoricorso e oggi mi pento di aver perso tempo perchè se io avessi già finito, a quest'ora avrei potuto intraprendere altre strade, anche di studio (mi riferisco ad ulteriori titoli) mentre adesso questo lusso non me lo posso permettere se non a costo di molti sacrifici.

è anche vero, però, che io adesso ho la consapevolezza di cosa voglio fare e cosa bisogna fare per realizzarla, a 24/25 anni non ne avevo idea e probabilmente è per questo che alcuni pur laureandosi presto non riescono a trovare la loro strada, semplicemente perchè ancora non la conoscono. probabilmente prendono in considerazione molte cose, come facevo io, ma nessuna si rivela vincente e adatta a quello che si è: non è vero che si può fare qualsiasi cosa, occorre attitudine e non sempre si scopre presto qual è la propria.

insomma, l'ideale sarebbe laurearsi presto e con le idee chiare sul cosa fare, ma questo quasi mai accade.

mi sento di dire di andare avanti per la propria strada senza guardare troppo agli altri, perchè non si sa cosa c'è in serbo per noi. faccio un in bocca al lupo a tutti affichè ognuno possa trovare la propria dimensione e sentirsi relaizzato nonostante tutto e tutti. [SM=x43799]



birrena, hai colto perfettamente nel segno...io intendevo dire questo...a 24 anni si è ancora immaturi per capire cosa voler fare della propria vita lavorativa...e io stessa, se mi fossi laureata in corso forse avrei seguito un percorso post lauream, col senno di poi, sbagliato...lungi da me voler criticare chi riesce a laurearsi presto..anzi ammiro chi ci riesce...solo vorrei sottolineare che spesso ad una bravura in campo universitario non corrisponde una praticità e senso pratico nella vita reale e lavorativa..c'è gente che, concedetemi il francesismo, "ror'm ca zizz' mocc'" ed è ancorata ancora al fatto che " se non fai l'avvocato, il magistrato o il notaio allora perchè ti sei iscritto a giurisprudenza"?. [SM=x43799] spero di essere riuscita a comunicare il mio pensiero [SM=x43799]
cucciolottastupenda
00sabato 26 luglio 2014 14:00
Re:
gio.gil, 26/07/2014 10:08:

Preciso che dico che un laureato in corso è oggettivamente avvantaggiato non perchè geneticamente superiore, ma perchè le aziende cercano laureati giovani. Inoltre chi si laurea in corso ha più tempo per cercarsi lavoro, fare un master, fare esperienza all'estero ecc...Poi vista la situazione economica, con la laurea in giurisprudenza ha buone possibilità di rimanere disoccupato, figuriamoci un fuoricorso



i miei amici laureati a 24 anni con 110 e lode, a 4 anni dalla laurea stanno a spasso..come me lo spieghi?
cucciolottastupenda
00sabato 26 luglio 2014 14:02
Re: Re:
idina, 25/07/2014 20:23:




Cucciolotta, non so chi dei tuoi amici che si sono laureati a 24 anni vive in una "gabbia dorata", mi dispiace per loro, ma vedi che quelli che "hanno fatto presto" magari "lo hanno fatto" o ci sono riusciti per tanti motivi. E mi sembra un pò "azzardato" stare a giudicarli o a sindacare il loro percorso. E comunque credo che non sia la maggior parte, come dici tu, di quelli che si sono laureati presto, a vivere "in una gabbia dorata", ma solo una minoranza. E poi, che significa "non adattarsi al corso degli eventi della nostra realtà"?
Tu descrivi queste persone come degli stralunati avulsi dalla realtà.
Non ho parole [SM=g2725321]


Comunque sono felice che tu sia in direttura d'arrivo e che hai già capito come funziona il mercato del lavoro. [SM=x43799]




adattarsi al corso degli eventi vuol dire guardare con occhio critico la realtà, cercando di comprendere cosa richieda il mercato del lavoro..va avanti non il più forte, ma chi ha la maggior capacità di ADATTAMENTO! [SM=x43799] questa è la vera selezione naturale [SM=x43799]
gio.gil
00sabato 26 luglio 2014 14:39
Re: Re:
cucciolottastupenda, 26/07/2014 14:00:



i miei amici laureati a 24 anni con 110 e lode, a 4 anni dalla laurea stanno a spasso..come me lo spieghi?




tu conosci queste persone...io ne conosco altre che lavorano a 25 anni(ma con lauree diverse da quella in giurisprudenza). Il problema, ribadisco, è che la nostra laurea è un pezzo di carta pressocchè inutile...metterci addirittura più del tempo necessario per prenderla non può far altro che peggiorare le cose. Ovviamente ciò non significa che un fuoricorso non ha chances: quello che non condivido è l'equazione laureato in corso= pesce a brodo, laureato fuoricorso= persona brillante e spigliata(questo non l'hai detto tu, infatti non è riferita a te, ma spesso su questo forum ho letto persone che sostenevano questa teoria). Infine, ragazzi, se a 24 anni si è immaturi per capire cosa fare nella vita, quando a 24 anni c'è gente sposata che lavora e con figli a carico, bisogna preoccuparsi. Per voi quando una persona è matura per scegliere?a 40 anni?Questo è un discorso che vale per la scelta della facoltà(e nel nostro caso abbiamo completamente toppato), ma nonsi può accettare questo ragionamento da persone adulte e vaccinate

birrena@
00sabato 26 luglio 2014 15:35
gio.gil, 26/07/2014 14:39:


ragazzi, se a 24 anni si è immaturi per capire cosa fare nella vita, quando a 24 anni c'è gente sposata che lavora e con figli a carico, bisogna preoccuparsi. Per voi quando una persona è matura per scegliere?a 40 anni?Questo è un discorso che vale per la scelta della facoltà(e nel nostro caso abbiamo completamente toppato), ma nonsi può accettare questo ragionamento da persone adulte e vaccinate





il concetto di maturità è soggettivo e non sempre va di pari passo con l'età anagrafica, è più che altro un concetto psicologico per cui ci sono persone che capiscono prima cosa vogliono fare e altre che lo capiscono dopo.

inoltre il fatto che alcuni siano già sposati e con figli non vuol dire che siano persone mature e in grado di tirar su adeguatamente i figli, occorre sempre vedere qual è la loro struttura psichica.

quello che voglio dire che non ci si può paragonare sempre agli altri, perchè le condizioni, materiali e psicologiche, sono diverse per ciascuno di noi così come sono diverse le aspirazioni.
ognuno deve seguire la propria strada al meglio delle proprie possibilità evitando continui, e direi anche inutili, paragoni che non fanno altro che accrescere il senso di frustrazione e di inadeguatezza.
si tende troppo ad uniformarsi mentre ognuno dovrebbe conservare la propria identità, l'unica che può permettere l'evoluzione della propria personalità e quindi la realizzazione.

quanto alla nostra laurea, direi anche io che è un pezzo di carta ormai sopravvalutato, ma adesso siamo qui e cerchiamo di tararci fuori da questa università, prima o dopo non importa, ciò che conta è uscire.


(pollastro)
00martedì 26 agosto 2014 12:00
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Leggo solo ora. Bella discussione, ma attenzione a mettere le coise in giusta prospettiva. Non bisogna disperare MAI. Chi ha iniziato la discussione è un fuori sede che si è dovuto adattare a vivere da solo in città. Anche questo è utile e bisogna avere rispetto delle difficoltà, proprie e altrui.
Meglio una buona laurea presto, è ovvio, ma quanti possono dirlo? Ed è vero che in sé l'età non conta, se si è "figli di papà" che hanno avuto tutto facile: a volte hanno corso e sono stati aiutati, ma a che pro? Resteranno sempre "figli di papà", nella visione degli altri e intimamente lo sanno anche loro. Ricordate il viceministro al Lavoro di Monti, Martone, quello di "Chi non si laurea prima dei ventott'anni è un bamboccione"? Parla proprio lui che ha avuto vita facile. Nell'ambiente, posso assicurarlo, non è che se lo filano molto.
Concordo ancora una volta con Paperino: la formazione di Giurisprudenza della Federico II è qualitativamente superiore, ma è anche troppo astratta. La vita insegna almeno la metà (o di più) delle cose importanti, anche per il lavoro.
Quindi, sotto a concludere e provate a vedere le cose così: il tempo che sembra perduto non lo è, è servito comunque a fare esperienza e a insegnare (soprattutto) che cosa NON fare.
MAI, MAI, MAI demordere. Semmai, chi è troppo in là e ha ancora parecchi esami da fare, pensi a percorsi semplificati, ad esempio ad una università telematica. Per la quale, sia chiaro, NON faccio propaganda: non conosco quel mondo, e quello che ne so da terzi NON mi piace affatto, ma bisogna essere crudamente, a volte, realisti.
Concludo con una poesia che mi piace e che spero dia forza a voi, come ne dà a me.
Forza a tutti e non crediate che non abbia dovuto darmene anch'io e non debba darmene ancora, ogni giorno.

NAZIM HIKMET

Della vita ( 1957)

Supponiamo di essere malati
così gravi
che occorra il bisturi.
Ciò vuol dire che forse
non potremmo mai più rialzarci dal bianco bigliardo.
Allora, anche provando una grande tristezza
di andarcene un po’ troppo presto,
rideremmo lo stesso
ascoltando un aneddoto,
daremmo un’occhiata alla finestra
per vedere se il tempo si mette alla pioggia
o aspetteremmo, con l’impazienza nel cuore,
le notizie dell’ultima ora.
Supponiamo di essere al fronte
per una causa che meriti.
Laggiù al primo scontro
può darsi che tu cada con la faccia a terra
e muoia.
Tu lo sai, ti fa rabbia
ma tuttavia
saresti ansioso e accalorato
vorresti conoscere come finirebbe quella guerra
che potrebbe durare degli anni.
Supponiamo di essere in carcere.
Che si rasenti la cinquantina
e che dovessero passare ancora diciotto anni
prima che la galera si apra.
Ma ugualmente
tu vivresti con il mondo di fuori
con i suoi uomini
i suoi animali
le sue lotte
e i suoi venti
con il mondo di là dai muri.
Così, dovunque tu sia, in qualunque
circostanza tu sia
devi vivere
come se mai tu dovessi morire.
iudicium
00martedì 26 agosto 2014 14:08
Re:
(pollastro), 26/08/2014 12:00:

Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Leggo solo ora. Bella discussione, ma attenzione a mettere le coise in giusta prospettiva. Non bisogna disperare MAI. Chi ha iniziato la discussione è un fuori sede che si è dovuto adattare a vivere da solo in città. Anche questo è utile e bisogna avere rispetto delle difficoltà, proprie e altrui.
Meglio una buona laurea presto, è ovvio, ma quanti possono dirlo? Ed è vero che in sé l'età non conta, se si è "figli di papà" che hanno avuto tutto facile: a volte hanno corso e sono stati aiutati, ma a che pro? Resteranno sempre "figli di papà", nella visione degli altri e intimamente lo sanno anche loro. Ricordate il viceministro al Lavoro di Monti, Martone, quello di "Chi non si laurea prima dei ventott'anni è un bamboccione"? Parla proprio lui che ha avuto vita facile. Nell'ambiente, posso assicurarlo, non è che se lo filano molto.
Concordo ancora una volta con Paperino: la formazione di Giurisprudenza della Federico II è qualitativamente superiore, ma è anche troppo astratta. La vita insegna almeno la metà (o di più) delle cose importanti, anche per il lavoro.
Quindi, sotto a concludere e provate a vedere le cose così: il tempo che sembra perduto non lo è, è servito comunque a fare esperienza e a insegnare (soprattutto) che cosa NON fare.
MAI, MAI, MAI demordere. Semmai, chi è troppo in là e ha ancora parecchi esami da fare, pensi a percorsi semplificati, ad esempio ad una università telematica. Per la quale, sia chiaro, NON faccio propaganda: non conosco quel mondo, e quello che ne so da terzi NON mi piace affatto, ma bisogna essere crudamente, a volte, realisti.
Concludo con una poesia che mi piace e che spero dia forza a voi, come ne dà a me.
Forza a tutti e non crediate che non abbia dovuto darmene anch'io e non debba darmene ancora, ogni giorno.

NAZIM HIKMET

Della vita ( 1957)

Supponiamo di essere malati
così gravi
che occorra il bisturi.
Ciò vuol dire che forse
non potremmo mai più rialzarci dal bianco bigliardo.
Allora, anche provando una grande tristezza
di andarcene un po’ troppo presto,
rideremmo lo stesso
ascoltando un aneddoto,
daremmo un’occhiata alla finestra
per vedere se il tempo si mette alla pioggia
o aspetteremmo, con l’impazienza nel cuore,
le notizie dell’ultima ora.
Supponiamo di essere al fronte
per una causa che meriti.
Laggiù al primo scontro
può darsi che tu cada con la faccia a terra
e muoia.
Tu lo sai, ti fa rabbia
ma tuttavia
saresti ansioso e accalorato
vorresti conoscere come finirebbe quella guerra
che potrebbe durare degli anni.
Supponiamo di essere in carcere.
Che si rasenti la cinquantina
e che dovessero passare ancora diciotto anni
prima che la galera si apra.
Ma ugualmente
tu vivresti con il mondo di fuori
con i suoi uomini
i suoi animali
le sue lotte
e i suoi venti
con il mondo di là dai muri.
Così, dovunque tu sia, in qualunque
circostanza tu sia
devi vivere
come se mai tu dovessi morire.



Il Martone usò un termine ancora + offensivo di bamboccione "sfigato", comunque è vergognoso che un rappresentante delle Istituzioni faccia affermazioni del genere. Il problema del timore di laurearsi tardi, non è tanto un fattore psicologico quanto una necessità richiesta dalla Società che è diventata così crudele da selezionare non + in base all'esperienza e alle competenze ma in base all'età. Come se essere anziani fosse una colpa, un tempo l'anzianità era sinonimo di esperienza (anche solo di vita) e di rispetto, oggi è diventato un demerito e sembra che l'unica cosa che si richieda è la giovane età. Senza tener presente che magari si abbia intrapreso un percorso già in età non + verde. Mi sono reso conto che oggi è meglio cercare subito lavoro con il diploma in quanto al termine del percorso universitario si avranno meno chance di un ventenne diplomato, magari poi laurearsi con le università telematiche in seguito.
(pollastro)
00martedì 26 agosto 2014 22:38
Dal professore Prisco, che mi prega di postare

Io non l'ho fatto, a suo tempo, ma me ne sono poi pentito. Oggi, se non fosse così difficile trovare un lavoro non in nero (e purtroppo anche in nero), consiglierei a tutti di lavorare E studiare. La filosofia di vita che l'esperienza mi ha suggerito è che il lavoro rende realisti, forma il carattere, quindi è cosa buona, anche a prescindere dalla necessità. Se un aspetto mi convince - tra le proposte di riforma della formazione che si attribuiscono a Renzi - è l'integrazione scuola - lavoro, che all'università introdurrei per sistema: periodi di studio alternati a stages formativi o a lavori che fanno curriculum. Si sarà capito che io non amo lo studio (solo) dai libri: la vita insegna altrettanto, se non di più. Certo, in un sistema come quello attuale, meglio laurearsi il prima possibile, senza eccedere nella ricerca del "bel voto" (bisogna prepararsi bene per se stessi, non avere il feticismo dell'esteriorità, anche se è onesto dire anche che in certi concorsi e in molte sedi di lavoro il curriculum conta) e collocarsi sul mercato, ma senza colpevolizzarsi se per tante ragioni si è andati lentamente, semmai essere (ancora una volta() realisti, concreti, cercare un rimedio. Era questo il senso delle mie parole
connormaclaud
00mercoledì 27 agosto 2014 08:15
Re: Re:
iudicium, 26/08/2014 14:08:



Il Martone usò un termine ancora + offensivo di bamboccione "sfigato", comunque è vergognoso che un rappresentante delle Istituzioni faccia affermazioni del genere. Il problema del timore di laurearsi tardi, non è tanto un fattore psicologico quanto una necessità richiesta dalla Società che è diventata così crudele da selezionare non + in base all'esperienza e alle competenze ma in base all'età. Come se essere anziani fosse una colpa, un tempo l'anzianità era sinonimo di esperienza (anche solo di vita) e di rispetto, oggi è diventato un demerito e sembra che l'unica cosa che si richieda è la giovane età. Senza tener presente che magari si abbia intrapreso un percorso già in età non + verde. Mi sono reso conto che oggi è meglio cercare subito lavoro con il diploma in quanto al termine del percorso universitario si avranno meno chance di un ventenne diplomato, magari poi laurearsi con le università telematiche in seguito.




"Il candidato ideale è un giovane laureato -al primo impiego?- con almeno 3 anni d'esperienza nel settore" [SM=g51998] [SM=g2728903]

Anyway il peso della laurea ,in Italia, è troppo determinante,eppure paradossalmente è solo il suo valore legale a fare la differenza. Quanto al tipo di laurea e alle competenze acquisite nessuno sembra farci caso:l'importante è il pezzo di carta, che sia in archeologia o scienze delle merendine fa lo stesso...mai come nel mondo del lavoro l'abito fa il monaco!
daraf
00giovedì 28 agosto 2014 09:26
Laureata a 28 anni e con il tempo ho imparato a rispettarmi.
Rispettare la mia pignoleria, la mia insicurezza e la mia vita complicata.
Oggi quando mi dicono che ci ho impiegato un bel po' di tempo rispondo che io so perché. In passato sentivo il bisogno di giustificarmi con gli altri. Oggi no. Sono intimamente fiera di me.
E quando sostengo colloqui di lavoro in cui mi si chiede: "suo padre che lavoro fa [SM=g2725321]? suo fratello che lavoro fa [SM=g2725362]" e mi si dice che non sono propriamente una giovane laureata io rispondo che l'aspettativa di vita per le donne si aggira intorno agli 80 anni e quindi ho tutto il tempo per recuperare qualche anno perso. [SM=g2725403]
iudicium
00domenica 31 agosto 2014 18:28
Re:
costantino90, 22/07/2014 07:09:

Mamma mia che angoscia questa discussione...in generale non vale tanto il tempo che si è impiegato ma la preparazione dello studente.Fare troppo in fretta non ti garantisce nulla...io sono dell'opinione che ogni esame va studiato nel profondo e non bisogna mai arronzarlo,perchè vale per il futuro.Io tra poco mi laureo e non ho mai arraffato un esame,ho sempre studiato molto ,contentissimo di averlo fatto a prescindere dai voti(che non sempre rispecchiano la preparazione).Ognuno ha i suoi tempi,basta che il periodo in piu all'uni sia costruttivo .

[/POSTQ
Concordo con tutto. Il periodo universitario è un periodo di formazione e costruttivo ma se non lo si vive serenamente, può diventare distruttivo, minando continuamente la propria autostima.
Bisogna anche essere sinceri con se stessi; quanto tempo si è dedicato realmente allo studio? Se si è arrivati a 30 anni e non si è terminato ancora il percorso è perché abbiamo preferito dare priorità ad altri aspetti della nostra esistenza che per fortuna non è fatta di sola università, oppure la vita ci ha fatto dedicare ad altro (malattia personale o dei propri cari, ect).
Quindi bisogna essere adulti e capire che non si puo' avere la botte piena e la moglie ubriaca. Affrontare il percorso universitario con serenità e con determinazione, porta sicuramente a concludere il percorso intrapreso.
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