ZAGAROLO, GENTE CHE VA, GENTE CHE VIENE

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INES TABUSSO
00giovedì 13 luglio 2006 18:21

vedi anche la rassegna del 1 luglio:
freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=71485&idd=2449


CORRIERE DELLA SERA
13 luglio 2006
Usa, Milingo riappare con la sua Maria Sung
Torna alla ribalta il caso Milingo. L'arcivescovo ed esorcista africano, scomparso a fine maggio da Zagarolo
Il prelato ha raccontato di aver incontrato un mese fa il reverendo Moon
L'arcivescovo si è presentato in conferenza stampa a Washington con la donna che sposò nel 2001: «Lei è mia moglie per sempre»

WASHINGTON - Torna alla ribalta il caso Milingo. L'arcivescovo ed esorcista africano, scomparso a fine maggio da Zagarolo, è tornato in America dalla setta dei «Moon» e a Washington ha incontrato, a sorpresa, i giornalisti, rivelando loro di essere tornato con Maria Sung, la donna coreana che sposò nel 2001 provocando un vero e proprio terremoto all'interno della Chiesa Cattolica. «Maria - ha detto l'arcivescovo- è tuttora mia moglie e lo resterà finché morte non ci separi». Milingo ha parlato al National press club, spiegando di avere incontrato di nuovo il reverendo Moon un mese fa.
Dopo settimane di interrogativi sui suoi spostamenti, dunque , monsignor Emmanuel Milingo è ricomparso, rilanciando con forza il tema della libertà di
matrimonio per i preti cattolici. «Non c'è guarigione più importante della riconciliazione di oltre 150 mila preti sposati con la Chiesa cattolica», ha detto l'arcivescovo Milingo, noto per le sue doti di guaritore, parlando ai giornalisti al National Press Club di Washington.
«Il reverendo Moon e la Chiesa cattolica - ha detto monsignor Milingo - sostengono fondamentalmente la stessa cosa sulla famiglia e sull'amore». Ad affiancare l'ex arcivescovo di Lusaka nell'incontro organizzato a Washington c'era anche l'arcivescovo George Augustus Stallings fondatore della Congregazione dei cattolici afroamericani, da anni in lotta contro il Vaticano sul tema del celibato. E dall'Italia è arrivato il fondatore dell'Associazione preti sposati, don Giuseppe Serrone che da anni si batte per l'abolizione del celibato sacerdotale. Un altro leader religioso del dissenso con Roma, l'arcivescovo Patrick Trujillo, della 'Old Catholic Church in Americà, ha lanciato nel corso dell'incontro con Milingo un appello a tutti i preti sposati: «Contattateci, forniremo supporto e aiuti finanziari a voi e alle vostre famiglie», ha detto.




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L'UNITA'
13 luglio 2006
Ricucci torna in libertà.
La sua Magiste International appesa a un filo
L'ex odontotecnico di Zagarolo divenuto per un´estate re della finanza, da fine giugno ha deciso di collaborare con i magistrati

Stefano Ricucci lascerà il carcere di Regina Coeli nel pomeriggio di giovedì dove è rinchiuso dal 18 aprile scorso per aggiotaggio informativo nell'ambito dell'inchiesta sulla fallita scalata a Rcs . Il provvedimento che restituisce la libertà all'immobiliarista è firmato dal gip Orlando Villoni che ha accolto la richiesta avanzata dalla difesa con l´opposizione della procura della capitale che aveva dato parere favorevole solo ai domiciliari. Ricucci sarebbe, comunque, tornato in libertà fra quattro giorni per scadenza dei termini di custodia cautelare. L'ex odontotecnico di Zagarolo divenuto per un´estate re della finanza, da fine giugno ha deciso di collaborare con i magistrati. Nel frattempo la sua Magiste International è appesa a un filo per fallimento e pende dunque su Ricucci anche un eventuale reato di bancarotta fraudolenta. La richiesta di fallimento della società di Ricucci era stata fatta il 28 giugno scorso quando la Procura di Roma, chiamata a esprimere il suo parere sulla richiesta di concordato preventivo presentata dalla Magiste, aveva dato parere negativo avanzando contestualmente la richiesta di fallimento per la società di Ricucci. Il Tribunale fallimentare si è riservato di dare l´ultima parola.




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CORRIERE DELLA SERA
12 luglio 2006
La gang di nonno cocaina
Trentadue arresti per un traffico di droga dall'Argentina
La banda era guidata da Ismail Wagih, 50 anni, egiziano, ex cameriere a Zagarolo, e da Maurizio Pischedda, di 27.

«Vi prego, fatemi ritrovare la valigia. Contiene dei farmaci salva-vita. Non posso farne a meno...». Con questa frase, ripetuta molte volte, un trafficante di cocaina di 77 anni è riuscito ad eludere a lungo i controlli delle polizie di mezza Europa e a rientrare in possesso del suo bagaglio, perso e poi ritrovato nei depositi di vari aeroporti, nel quale erano stati nascosti ogni volta nove chili di droga. Era questo uno degli stratagemmi utilizzati dalla banda di narcotrafficanti sgominata ieri dagli agenti della Mobile e della Polfer che hanno arrestato 32 persone per associazione a delinquere. Venti ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip Romina Incutti su richiesta dei pm Lucia Lotti e Anna Maria Teresa Gregori, sono state eseguite fra Roma, Montecompatri e Fiano Romano. Le altre, invece, all' estero, in Europa e in Sudamerica. Le indagini, coordinate dalla Direzione centrale anticrimine, hanno portato alla scoperta di un maxi-traffico di cocaina dall' Argentina dove l' anziano corriere, di origine pugliese, incensurato e attualmente latitante, era stato ingaggiato dall' organizzazione per trasportare la droga approfittando dell' aspetto mite e insospettabile. In realtà ogni volta l' uomo nascondeva nei suoi bagagli dai sette ai nove chili di stupefacente, puro all' 88 per cento, che poi consegnava agli emissari della banda al suo arrivo in Europa, soprattutto a Bruxelles e Amsterdam. Da lì i trafficanti trasferivano la cocaina a Roma su monovolume Chrysler Voyager (da qui il nome dell' operazione: «Voyager») prese a noleggio, oppure in treno. L' indagine è scattata nell' estate del 2004 alla stazione Termini dove gli investigatori hanno seguito le mosse di tre truffatori che volevano fare il salto di qualità diventando narcotrafficanti. La banda era guidata da Ismail Wagih, 50 anni, egiziano, ex cameriere a Zagarolo, e da Maurizio Pischedda, di 27. Il primo è ora detenuto in Francia, il secondo in Germania. I proventi del traffico di cocaina, destinato agli spacciatori dell' Eur, veniva reinvestiti nell' acquisto di negozi (calzature e abbigliamento) e nella ristrutturazione di immobili di lusso.
Frignani Rinaldo



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