[GIARDINI] Nyule - "La danza del drago"

Azhael
00venerdì 13 maggio 2016 14:39
allenamento



Riassunto
In vista del prossimo incontro del torneo per la regina, la sacerdotessa si dedica ad un allenamento solitario.



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NYULE [giardini esterni | forma elfica] Il torneo per la regina è iniziato da diversi giorni e, una volta archiviato il suo primo incontro con una vittoria fin troppo facile, l’Eterna si è dedicata all’osservazione degli altri partecipanti. E’ stato un po’ come tornare indietro nel tempo, quando era una giovanissima dragonessa e girava il mondo vestendo i panni di un’elfa per studiare in segreto i comportamenti e le abitudini delle razze mortali. Il tema del momento è la tecnica d’armi, un argomento che la sacerdotessa ha approfondito sui libri come qualsiasi altra materia di cui si trovi traccia nelle biblioteche del mondo, ma alla cui pratica ha dedicato pochissimo tempo, per ovvie ragioni. Ha combattuto le sue battaglie in passato, ma l’ha fatto con zanne e artigli, con soffi di fuoco rovente e devastanti colpi di coda, e i suoi avversari non avevano niente a che fare con i piccoli mortali che ora, amichevolmente, deve incontrare durante la competizione. E’ indubbio che l’enorme capacità della mente antica abbia sopperito al poco allenamento: nei recessi della memoria la dragonessa conserva le immagini di ogni colpo, di ogni stratagemma, di ogni tecnica di duello che sia stata studiata e messa in pratica, e non ha mai avuto difficoltà a ripetere quei gesti nella stessa maniera istintiva di chi ha brandito una spada per interi decenni. Tuttavia, un po’ per curiosità, un po’ per mettersi nuovamente alla prova, oggi ha deciso di dedicare del tempo al miglioramento delle sue capacità in forma umanoide. Ha scelto gli ampi spazi dei giardini esterni del tempio, un’ora non troppo calda, e un abbigliamento semplice e comodo. Oltre alla veste, ha con se le sue due spade mentre lo scudo è rimasto nella sua stanza. Impugna a destra la lunga e a sinistra la corta, più leggera e adatta ad abituare al lavoro il braccio debole. Difronte a sé solo aria. L’avversario da battere è solo nella sua mente.

NYULE [giardini esterni | forma elfica] Spalle al tempio, la dragonessa prende posizione: piede sinistro avanzato, busto leggermente ruotato a destra, gambe leggermente flesse, braccia piegate comodamente, punte delle spade rivolte al cielo. La sua è una classica posizione di guardia, ed è il punto di partenza per l’armonica danza che si appresta a compiere. Interi popoli hanno studiato tecniche di allenamento del corpo rivolte al combattimento, ma basate su movimenti più simili ad una danza inoffensiva, ed è quello che l’Eterna ha in mente di fare durante questo pomeriggio. Un profondo respiro, trattenuto nei polmoni, dà il via alla sequenza: il braccio destro si solleva, slanciandosi all’indietro e portandosi, insieme alla spada lunga, su una linea diagonale che punta dietro le spalle della sacerdotessa e forma un angolo di 45° con il suo collo. Subito dopo il piede destro avanza di un passo, deciso ma lieve, il peso del corpo si sposta lì mentre il busto ruota in senso antiorario e il braccio destro compie il suo arco di 135°, da dietro in avanti, portandosi parallelo al terreno e mettendo la spada in orizzontale a puntare esattamente davanti all’elfa. Il rapido sgualembro diritto fende l’aria, facendola fischiare, nello stesso istante in cui il fiato viene rilasciato con uno sbuffo. Nel momento immediatamente successivo, la combattente torna immobile, tenendo braccio destro e spada lunga perfettamente allineati senza alcuna fatica [//potenza +3].

NYULE [giardini esterni | forma elfica] L’immobilità dura il tempo di un battito di ciglia. Il piede destro, ora avanzato, fa da perno per il successivo movimento di tutto il corpo. La sua punta resta piantata a terra, mentre il tallone ruota in senso antiorario di 90° assecondando il movimento del piede sinistro che va a finire dietro al destro, lontano un passo da questo, con la punta che si ferma nella stessa direzione di quella del gemello al termine della rotazione. Busto e anche seguono l’arco disegnato dal piede sinistro, mentre il braccio sinistro viene disteso completamente e ruota massimamente in senso antiorario, slanciandosi per portare la spada corta parallela al terreno all’altezza delle spalle dell’elfa con la punta che guarda dalla parte opposta rispetto a quella della spada lunga impugnata nell’altra mano. L’Eterna ora è rivolta a sinistra rispetto alla sua posizione di partenza e ha entrambe la braccia allungate all’esterno del corpo, dai rispettivi lati, perfettamente parallele al suolo, con le spade che ne fanno da proseguimento con i pomoli che si guardano e le punte rivolte a destra (quella della lunga) e a sinistra (quella della corta). I piedi, distanziati quanto le spalle, sono affiancati uno all’altro.

NYULE [giardini esterni | forma elfica] Dopo un nuovo secondo di pausa, la danza continua. Le braccia vengono ritratte all’unisono, accompagnate dal rumore secco della stoffa della veste che si tira in uno strappo deciso, mentre una boccata d’aria viene inspirata nei polmoni. Gli angoli tra busto e braccia formati sotto le ascelle vengono azzerati, i gomiti corrono oltre la linea delle spalle serrandosi contro al corpo e gli avambracci seguono il movimento portandosi all’altezza delle ultime costole, riducendo gli angoli interni ai due gomiti fino a 30° circa e ponendosi perpendicolari alla verticale del corpo. Le due spade, seguendo il movimento delle braccia, si troverebbero sempre parallele al terreno a puntare però verso la direzione dello sguardo dell’elfa, con due affondi pronti da scaricare. Ed ecco che il piede sinistro avanza, scivolando quasi con delicatezza sul manto erboso e assestandosi a 50 centimetri in avanti rispetto alla posizione di partenza. Lì va tutto il peso del corpo, mentre il fiato viene espirato, il busto si inclina un po’ frontalmente, le gambe si flettono lievemente per dare equilibrio alla posa e le braccia scattano in avanti, ancora perfettamente coordinate, distendendosi completamente e scaricando due affondi che trafiggono l’aria di fronte alla sacerdotessa. La differenza di peso della spada corta dovrebbe bilanciare la minor forza del braccio mancino, permettendo all’Eterna di calibrare al meglio il movimento sincrono dei due colpi e di immobilizzarsi senza nemmeno un tremito al termine dell’azione offensiva.

NYULE [giardini esterni | forma elfica] L’elfa danza con movimenti armonici, riducendo il rumore unicamente al lieve sibilo delle lame nell’aria. Attorno a lei il silenzio è assoluto, così come la sua concentrazione. Respira ancora, mentre la punta del piede sinistro diventa il centro della circonferenza di cui il piede destro va a disegnare un arco equivalente a un quarto di giro in senso orario. L’elfa torna a mettersi con le spalle rivolte al tempio, con le punte dei piedi a guardare dalla parte opposta. Durante la rotazione, il braccio sinistro viene slanciato a sinistra, disteso all’esterno all’altezza delle spalle; il braccio destro lo insegue, incrociandosi davanti al petto dell’elfa con il gomito che si flette a 90 gradi davanti al mento e la spada lunga che va a porsi parallela alla corta impugnata a sinistra, ma mezza spanna più in alto. Le punte delle spade si muovono poi verso l’alto e all’indietro, mentre il busto ruota massimamente in senso antiorario agevolando il caricamento simultaneo di uno sgualembro dritto di mancina e di uno sgualembro roverso di mandritta. La sacerdotessa si ferma per un istante in quella posizione, misurando il peso delle due armi e archiviando nella memoria la fatica pressoché nulla a sorreggerle. Poi il peso si sposta dal piede sinistro al piede destro, che avanza di un passo schiantandosi sull’erba mentre i due colpi tagliano l’aria scendendo dall’alto in basso e da sinistra a destra. Le spade tracciano due archi paralleli tra loro, mantenendosi alla stessa distanza dall’inizio alla fine della traiettoria discendente e si fermano inclinate in basso a destra con la punta della spada lunga che sfiora appena l’erba dei giardini.

NYULE [giardini esterni | forma elfica] In natura, la dragonessa è naturalmente ambidestra e non ha un lato predominante. Può muovere i suoi artigli e le sue ali con la stessa abilità – che siano a destra o a sinistra - e in maniera del tutto indipendente, pertanto, anche in forma umanoide le viene abbastanza naturale l’utilizzo, sincrono e non, di entrambe le braccia. Tuttavia, essendo questa la sua forma secondaria, non riesce ancora ad ottenere lo stesso controllo e la stessa precisione che ha quando si trova in forma draconica. Ecco perché le è necessario un po’ di allenamento. Ed ecco perché, con la pazienza che contraddistingue la sua razza, la dragonessa ripeterà la serie di movimenti senza soluzione di continuità fin quando il sole andrà a nascondersi sotto all’orizzonte. Riparte, traendo l’ennesimo respiro e riposizionando le spade sui due fianchi, con le punte all’insù e una guardia impostata esattamente come all’inizio del suo allenamento. Non le serve più ragionare sulle movenze che dovrà compiere: ormai ha assimilato quel breve ciclo di attacchi. Sgualembro, posa a croce, doppio affondo e doppio sgualembro si ripetono con la medesima armonia e lo stesso ritmo. L’Eterna non si affanna, piuttosto cerca di mantenere il completo controllo del corpo, sapendo che dovrà continuare a replicare gli attacchi in sequenza per tutto il pomeriggio.



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