[Approdo] "Sono pronto a scrivere tutto quello che avete da raccontarmi."

Lucrezia Shirokokoro Ciccolella
00domenica 5 giugno 2016 16:10
Draugceleb - Torgar
RIASSUNTO

All'approdo l'elfo e Torgar si incontrano e cominciano a stabilire gli accordi per mettere per iscritto la vicenda degli uomini corvo giacché la minaccia non è mai stata effettivamente debellata e potrebbe un giorno ripresentarsi e per questo mantenere la memoria scritta sarà utile a chi verrà poi per poterla fronteggiare se si renderà necessario.

COMMENTO


Role piacevole in programma da un po' di tempo in effetti e finalmente ce l'abbiamo fatta, ringrazio il player di Torgar, alla prossima dunque.

REGISTRAZIONE

TORGAR [[approdo]] E' passato molto tempo da quando ha avuto il suo primo incarico. L'egiziano che non ha ancora dimostrato il suo valore di scrittore di storie in queste terre. Nn ha più ricevuto alcuna missiva dai cavalieri che gli avevan promesso un ingaggio nello scrivere la storia della loro congrega e gli atti di valore che avrebbero compiuto. Il sui vestiti sono semplici. Degli stivali che neri, una semplice casacca e pantaloni neri. Si avvia pensieroso lungo l'approdo. L'acqua del lago gli ricorda forse un pò il mare davanti all'egitto. Cammina lento lo sguardo altrove verso il centro del lago stesso.

DRAUGCELEB [approdo] Sempre più sottile si fa la luna in cielo e sempre più passano i giorni, mentre il roano scorre e lascia scorrere la sabbia bagnata e le onde che infrangendosi a terra si infrangono anche sui suoi zoccoli. L'andatura dell'animale, un semplice palafreno di quelli che ci sono in magione, è lenta e cadenzata e l'areldar non ha le redini tra le mani, semplicemente lo lascia libero di andare dove vuole in questi ultimi momenti in cui saranno cavallo e cavaliere. Gli accarezza il collo possente, che sente respirare e trasportarlo fino alla tenda dei cavalieri. Lo sguardo di ghiaccio e smeraldo si muove sull'approdo notando una figura che non incontra da molto tempo. Solo adesso riprende le redini con la destra e stringe le gambe sulla pancia del roano che si dirige verso l'alessandrino e lì si ferma di fronte per volere dell'elfo. [Sid et gloria Torgar.] Mentre l'animale scalpita appoggiandosi ora sulla zampa destra ora sulla sinistra, l'elfo lo mantiene tranquillo, invitando l'altro con un gesto del capo verso la tenda dei cavalieri, ha da parlargli. La tunica nera gli calza a pennello mettendo in mostra il fisico slanciato ma ben tornito, mentre i piedi sono sicuri nelle staffe e negli stivali di pelle scamosciata nera. Non è di molte parole come al solito o se lo è sono strane per gli altri ma è sempre cortese così come si conviene ad uno come lui. Arrivati alla tenda smonterà da cavallo con movimenti fluidi e precisi [agilità +4] per consegnare il roano a Tarkien lì vicino. [Devo parlarvi se avete il tempo per farlo.] Ancora non accenna a farlo entrare nella tenda.

TORGAR [[approdo]] All'improvviso vede giungere verso di se una cavalcatura che si avvicina è un cavaliere che sta sulla sella del cavallo. Cerca di capire chi è il cavaliere di quelli che ha già conosciuto e veduto. Non riesce a riconoscerlo, visto il buio, fino a quando questi nonsi avvicinerà a lui chiamandolo per nome. Solo a quel punto lo riconoscerà per l'elfo cavaliere. [Sid a voi messere, certo immagino che ci siano molte questioni sulle quali discutere] dice a lui mentre attenderà che egli lo porti dentro alla tenda dell'approdo.

DRAUGCELEB [approdo] Tarkien prende in consegna il roano e lo ferma ad una staccionata lì vicino dove potrà stare tranquillo per tutto il tempo che sarà necessario, mentre gli verrà fatto segno di rimanere fuori a vigilare che nessuno interferisca con la loro conversazione, non che ci sia nulla di nascosto o di pericoloso ma non vuole essere disturbato visto che adesso le cose sono molto più precarie di prima. Cavalieri e guardiani sono pochi e da quello che ha sentito dai gregari dell'altra congrega si sono ridotti a tre o quattro persone, e anche loro sono a corto di cavalieri come per tutte le altre congreghe. Spera che un giorno ci siano più esseri che giungano ad Avalon, o la lascerà perchè chi conosce adesso sarà morto e non vi sarà motivo per lui di rimanere. Apre il tendaggio e lascia che Torgar entri per primo, sovrastandolo con la propria altezza e con la propria figura. Il tavolo al centro della tenda, ha sopra di se mappe dell'intera isola, grandi e dispersive e piccole e più accurate, due sedie di legno scuro comode e una zona al lato destro dove ci sono dei cordiali o viveri da offrire agli ospiti. Con la sinistra fa cenno di sedersi mentre si porta verso le vivande. [Posso offrirvi qualcosa?] Prenderà per se nulla, aspettando che l'altro parli per poi sedersi dall'altro lato del tavolo, di fronte a lui e cominciare la conversazione. [Ultimamente sono accaduti eventi degni di nota e vorrei che poteste cominciare a raccoglierli per la biblioteca che abbiamo intenzione di costruire.] Va subito al sodo bene o male.

TORGAR [[approdo]] Dopo che il cavaliere consegna il cavallo al suo scudiero egli entrarà quindi nella tenda e li ascolterà le parole del cavaliere. Vede che dentro la tenda è pieno di mappe e di altri oggetti che servono all'uso dei cavalieri. Si aspettava che Draugceleb volesse dargli un incarico ma non si aspettava che fosse quello che lui ha da dirgli. Cruccia la fronte alle parole del cavaliere quando egli gli dice che gli avvenimenti aaccaduti di recente sono degli di nota. [Sono pronto a scrivere tutto quello che avete da raccontarmi messere, è da molto che aspetto che i cavalieri raccontino le loro gesta e ne facciano memoria]. Guarda le libagioni sul tavolo [Si grazie gradirei del cibo e del vino] dice a lui mentre si accomoda come indicato dal cavaliere. Gli piace che il cavaliere comunque non abbia fatto troppi giri di parole.

DRAUGCELEB [approdo] Riempie il bicchiere di vino e un piatto con carne salata e pane, e un po' di frutta e glielo porge. [Vedete, quello che dovrete scrivere sarà un testo storico ma anche anatomico. Nelle ultime lune, corvi dalla forma umana hanno minacciato le due terre, frutto di magia nera e della pazzia di una donna umana. Posseggo due oggetti che vorrei descriveste nei minimi particolari quando descriverete quelle creature. Credete di esserne in grado?] Sono moltissimi gli aspetti che devono trattare ma potrà fare un sunto esaustivo con le proprie capacità, o al massimo sa cosa deve fare per potersi assicurare che ciò che vuole venga fatto con accuratezza e coscienza di ciò che si tratta. Scruta le reazioni dell'altro, i suoi occhi e le sue movenze.

DRAUGCELEB [approdo] Appoggia il gomito al braccio della sedia, e l'indice e il medio vanno a sostenere il capo mentre il pollice si muove verso la mandibola mentre vede la reazione dell'altro. [Molto oscura.] Non nasconde la cosa ma il tempo è breve questa sera e tra poco potrebbe giungere al termine o forse no. Ripensa ai due oggetti al sicuro in magione e al dover conservare uno dei due prima che sia troppo tardi per farlo. [Una freccia e un arto di un corvo.] Non si perde in giri di parole non adesso, non lo fa mai per queste occasioni. L'operato di Torgar è necessario perchè la memoria di quello che è accaduto non venga persa, perchè il tempo non ceda nell'incuria alla dimenticanza e alla mollezza, la pace è ora, il futuro invece è incerto. [Per adesso siamo al sicuro ma ciò non vuol dire che non ci riproveranno un giorno e chi ci sarà dovrà essere pronto.] Poi comincerà forse a parlare dei corvi oppure a parlare di un argomento in particolare di quella strana faccenda, senza contare che da quella sera non aveva più incontrato Valstaf e già immagina cosa forse accadrà con l'uomo ma non gli importa perchè non era stato mosso dall'incoscienza, chissà se lo avrebbe compreso? Ed un sorriso amaro si dipinge sul suo volto, attribuibile alla faccenda da poco discussa, anche se per altri motivi che si connettono ai precedenti.

TORGAR [approdo] Le parole del cavaliere risultano essere alla mente dello storico abbastanza criptiche. [Perdonate ma non riesco a seguire i vostri discorsi messere, come può una freccia e un arto di corvo essere legato alla magia nera? Non può esseere piuttosto una minaccia di qualcuno o uno scherzo di qualche fanciullo?] domanda piuttosto scettico come la sua natura di intellettuale gli impone di fare. [Ma comunque sia non ho alcun problema a scrivere la storia e le parole che mi racconterete e che io scriverò per voi] dice. [Ma vi rego racocntatemi di più] se egli accetterà gli racconterà molti altri particolari.

DRAUGCELEB [approdo] Lo osserva mentre starebbe bevendo e cenando e semplicemente allarga i propri orizzonti, la propria coscienza che fa capolino in quella di ogni filo d'erba, di ogni cuore che palpita e si muova unito a pensieri e a reazioni volontarie e involontarie e quando trova quella di Torgar la afferra e gli mostra immagini nitide e pure, prive di sbavature e ricche di dettagli, della freccia e della mano mozzata degli uomini corvo. Le gocce di sangue rappreso sulle piume e l'osso mozzato, ogni singolo pezzo dell'arto gli verrà mostrato per poi rilasciare la presa e la mente dell'uomo. (sussurro di Manwe) Ha tralasciato sensazioni che fossero tattili o olfattive nel caso in cui fosse debole di stomaco. [C'è un culto, aldilà di queste terre. Molto tempo fa un cavaliere sconfisse un demone, ma i manufatti che derivarono da questa lotta, la spada e una maschera, sono in mani ora errate e malvagie. La regina dei corvi umanoidi, li manipola e impianta uova in cadaveri perchè essi crescano, si fortifichino e nascano.] Racconta parte della storia, a piccole dosi e a piccoli concetti seguendo un discorso abbastanza lineare perchè lo storico comprenda e sappia bene cosa dovrà fare.

TORGAR [approdo] Rimane un attimo basito quando nella sua mente riceve delle immagini forte che hanno a che fare con quello che il cavaliere gli aveva descritto a parole. Sono immagini forti che egli riesce a sopportare solo per il senso del dovere che lo guida a non star male. [Sono storie ancestrali queste Ser Draugceleb molto antiche, e che hanno una magia profonda. Questa regina che voi dite vuole creare un esercito con questi uomini corvo?] dice chiedendo con curiosità, perchè questo gli apre lo scopo di questa regina dei corvi. Ma sta ad ascoltare con attenzione adesso quello che sentendo dalle labbra del cavaliere.

DRAUGCELEB [approdo] [Nè vuole o lo voleva, lo fa e basta. La mia richiesta è di venire in magione e cominciare a stendere le prime pagine descrittive, io vi fornirò ciò che vi serve per farlo ma dovrete pazientare per l'intera storia, devo ancora raccogliere alcuni elementi...una volta in mio possesso avrete tutte le informazioni.] Una cosa che non gli piace ma che infondo deve fare, al suo arrivo sull'isola la vicenda era già cominciata e per quanto in seguito vi abbia partecipato, non è stato qualcosa di idilliaco ma sono problemi suoi con gli umani come sempre dopotutto, non se ne fa un cruccio più di tanto, oramai la malinconia è un ottimo anestetico per tutto, una morfina dolce e tentatrice che prende piede spesso e volentieri negli eventi e nelle azioni di tutti i giorni. Senza saperlo forse ci saranno due ospiti alla magione, lui e una ragazza che conosce bene infondo. Il peso di vivere sull'isola si sta facendo pressante in questi giorni più che in altri, segue troppe questioni, dovrebbe lasciarne andare alcune o forse no, non lo sa ma non è contento di nulla ad oggi, nè di se stesso ne di come vanno le cose. Si è sempre comportato così, e il nascere elfo era stata una benedizione ma a volte una condanna e chi può dire che non siano stati proprio i suoi pensieri e le sue azioni a condannarlo?

TORGAR [approdo] L'invito adesso è esplicito ad andare in magione per poter scrivere la storia che i cavalieri e che draugceleb gli sta raccontando. [Certamente verrò come mi chiedete in magione anche fin da subito e quando sarete pronto a dirmi anche il resto scriverò anche la parte su cui dovete raccogliere elementi] dice al cavaliere elfico. Beve ancora del vino e mangia della carne che prima gli era stata offerta. La sua proposta l'ha avuto e accettata.

DRAUGCELEB [approdo] Annuisce con il capo soddisfatto della cosa e di come si sia evoluta la situazione in questo momento. [Bene allora.] Si alza dalla sedia poggiandosi ai palmi delle mani per sostenere il poco peso del suo corpo grazie alla sua particolare costituzione. Per ora la questione è conclusa, almeno per lui. [Avrete mie notizie, un armigero vi aspetterà in magione per lasciarvi entrare e vi darà tempo fino a quando il sole non sarà sull'orizzonte per concludere il vostro operato. Meno vi affaticate, migliore sarà il risultato, poi sarete libero di uscire e tornare il giorno dopo.] Non pensa ci vogliano altre spiegazioni di sorta per il momento, quindi si dirige verso l'uscio della tenda. [Avrete presto mie notizie Torgar, gloria vobiscum.] Detto questo, uscirà dalla tenda, tranquillo e a tratti regale, ma le spalle questa notte sono leggermente incurvate per diverse preoccupazioni. Recupera il roano dalla staccionata e monta in sella, mentre un fugace sguardo corre alla terra ferma e al bosco delle driadi per pochissimo tempo. Sta di nuovo pensando, male, non ne ha voglia per nulla, quindi prese le redini lancerà al galoppo il palafreno verso il sentiero nella foresta, in attesa di percorrere tante e molte strade che siano però solitarie e sole allo stesso tempo. Ha bisogno di essere solo, vuoto e così vale anche per la sua coscienza che adesso tra le fronde sa di folto, sa di selvaggio e sa tremendamente di elfo.

TORGAR [approdo] L'accordo viene quindi raggiunto tra il cavaliere e lo storico. Accetta di andare il giorno e di ritirarsi la notte per poter scivere la storia che i cavalieri gli diranno di scrivere. [Farò come dite messere non temete, tutto ciò che mi racconterete rimarrà segreto come mi avete indicato e ne farò tesoro] dice. [Attenderò con ansia il vostro invito ufficiale] dice aspettando che l'altro si alzi per tornare alla sua magione.


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